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Re: free-sw.it.html (Re: Aggiornamenti vari)
From: |
Marco Ciampa |
Subject: |
Re: free-sw.it.html (Re: Aggiornamenti vari) |
Date: |
Tue, 1 Feb 2022 11:04:06 +0000 |
On Tue, Feb 01, 2022 at 12:46:31AM +0100, Francesco Potortì wrote:
> Rispondo solo su questo, il resto quando avrò più tempo.
>
> Vado a memoria, da qualche parte ho tutte le antiche discussioni sul
> tema. Inizialmente usammo permesso d'autore come traduzione di copyleft.
> La traduzione appariva naturale e fedele (mi pare persino di essere stato
> io a proprla, ma non sono sicuro). Era inventata, non mi pare che
> nessuno l'avesse mai usata prima. Come tutte le traduzioni inventate,
> avrebbe avuto bisogno dell'esame del tempo. Eravamo in una buopna
> posizione perché si affermasse, perché eravamo i primi a effettuare
> quelle traduzioni. Ma non funzionò. Col tempo divenne chiaro che
> nessuno in Italia usava permesso d'autore, e la formula quindi creava
> confusione. Alla fine decidemmo che la nostra invenzione era fallita. I
> parlanti avevano deciso che copyleft era la cosa giusta, anche in
> italiano.
Posso dire che il popolo italiano, per paura che una consuetudine che
abbiamo avuto estremizzata durante il fascismo ha completamente
abbandonato l'idea di vigilare sulla lingua, con le conseguenze che sono
sotto gli occhi di tutti.
Siamo gli unici in Europa a non "vigilare" sulla lingua. L'accademia
della Crusca ha solo titolo consuntivo, mentre gli enti equivalenti
stranieri, per dire tre paesi a noi vicini: Germania, Francia, Spagna,
fanno il contrario di noi.
Fra qualche anno non si parlerà più italiano, ma un frullato informe di
termini presi da lingue straniere a caso e spesso a sproposito.
Esempio: booster
https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/il-presidente-dell-accademia-sull-uso-di-emboosterem/18483
ma ce ne sono un mucchio, l'accademia ha pure creato un gruppo apposito:
https://accademiadellacrusca.it/it/contenuti/gruppo-incipit/251
Non c'è più neanche il sano uso di italianizzare la pronuncia di parole
straniere, che si è fatto fino a circa gli anni ottanta, per es. nessuno
oggi si sognerebbe di chiamare "camiòn" il "camion" nella sua pronuncia
corretta francese da cui deriva e quindi uno straniero che oggi vuole
imparare la nostra bella pronuncia, si trova nella imbarazzante
situazione di dover rinunciare alle nostre chiare regole di pronuncia per
le oscure anglosassoni o altro. È la distruzione della lingua.
Oggi abbiamo paura, terrore, ad inventare parole italiane, preferiamo
adottare quelle inventate all'estero come se il fatto che siano inventate
altrove possa essere in qualche modo salvifico per una temuta "brutta
figura" (perché poi? e con chi?).
Ricordo che per esempio il linguista Bruno Migliorini inventò il termine
"regista" per evitare di usare il termine francese anche se il cinema è
nato in Francia. Ora l'informatica è nata in USA e questa sembra la scusa
per non creare parole italiane dalla pronucia chiara.
Non lamentiamoci poi se sentiamo di gente che chiama i cavi HDMI
"accadiemai" (non "eichdiemei" e neanche "accadiemmei", proprio una
pronuncia inventata) o che chiama le scarpe "Naik" (invece di "naiki")
per fare "footing" ("fondamenta", invece che jogging..) dimostrando solo
la propria ignoranza, stupidità, provincialità e soprattutto inferiorità
culturale.
Perdonate lo sfogo ma non ne posso proprio più...
--
Saluton,
Marco Ciampa
- Re: free-sw.it.html (Re: Aggiornamenti vari),
Marco Ciampa <=