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From: | Fabio Pesari |
Subject: | Re: [www-it-traduzioni] Revisioni di "GNU/Linux FAQ" e "License recommendations" |
Date: | Thu, 25 Dec 2014 11:51:53 +0100 |
User-agent: | Mozilla/5.0 (X11; Linux x86_64; rv:31.0) Gecko/20100101 Icedove/31.3.0 |
Ciao, ti ringrazio per l'apprezzamento. A me dispiace non di aver iniziato una discussione ma di averlo fatto su qualcosa a cui io stesso per mia stessa ammissione non do troppa importanza. Mi sono trovato a "difendere" una posizione che non mi rappresenta affatto ed è stato un po' spiacevole. Io invece sono dalla parte del tecnico, preferisco termini specifici ed univoci. Se è possibile inventare una nuova parola a partire dalle precedenti è bene farlo; se è possibile cambiare un termine generico in uno specifico è bene farlo. Tutto va bene a patto che si tratti di portmanteaux, forme composte, traduzioni da altre lingue e termini il cui significato può essere comunque dedotto e non di neologismi arbitrari come "gianuslabico". Applico lo stesso discorso alla programmazione - a molti piace il Python per esempio perché ha pochi costrutti ed è più imperativo ma io lo considero un linguaggio poco espressivo e preferisco linguaggi che i Pythonisti definiscono "poco leggibili" come Perl, Ruby o Scala perché mi permettono di esprimere quello che voglio dire con le mie parole e non con quelle della comunità, del "dittatore benevolo" o che so io. Per quanto riguarda il "non-" in inglese, vorrei fare riferimento alla regola precisa ma il mio inglese è pratico e non lo studio a livello accademico, perciò passo. Per quanto riguarda quello che posso dirti io, ho alcuni esempi: > Non-cooperation with evil is as much a duty as is cooperation with good - Mahatma Gandhi > http://www.thesaurus.com/browse/non-realistic > https://en.wikipedia.org/wiki/Non-fiction > https://en.wikipedia.org/wiki/Non-player_character > https://en.wikipedia.org/wiki/Non-ferrous_metal Tutti ambiti diversi. Alcune di queste hanno delle forme tutte unite (come nonfiction), quindi probabilmente anche in questo caso l'uso comune può variare. In questi casi, se volessi usare "not" io personalmente lo farei in un contesto stabilito, come per esempio "aluminium is not a ferrous metal" oppure "Anne Frank is not a fictional character". Non credo si possa dire "Anne Frank is a not fictional character". Ci sono anche volte in cui usare "not" è legittimo ed usare "non" non lo è. Per esempio, "death is not fiction" vuol dire che la morte non è un concetto fittizio mentre invece "death is non-fiction" vuol dire che la morte non appartiene al genere letterario della non-fiction, che è vero ma non ha senso logico. Questo è perché non-fiction è stata reclamata come parola dal significato specifico (motivo per il quale ho proposto il trattino). A proposito del termine non-fiction, gli italiani per non tradurlo fanno conto che il genere non esiste. Se andate su https://en.wikipedia.org/wiki/Non-fiction e date un'occhiata sulla sinistra ci sono tutte le lingue meno che l'italiano! A volte vedo usare "saggistica" ma è sbagliato perché non tiene conto dell'enorme quantità di libri narrativi come "Dispatches" di Michael Herr ed "Hell's Angels" di Hunter S. Thompson. Mah. Ripeto, tutto questo è IMO perciò da prendere con le pinze. Fabio On 12/25/14 10:23, Luca Padrin wrote:
Ciao, ho seguito con interesse la discussione, anche se finora non mi sono mai espresso al riguardo. Vorrei aggiungere solo qualche appunto a quanto già detto da Giorgio, Francesco ed Andrea. Fabio Pesari <address@hidden> writes:Ora, vorrei sottolineare quanto mi sia spiaciuto aprire la questione perché se fai caso al mio post originale, non ho mai espresso la volontà di usare "non-libero" nelle traduzioni e che lo ho segnalato come inconsistenza ed in seguito revisionato, ho semplicemente detto che nei miei testi originali alle volte ho usato "non-libero" (ma è anche vero che non scrivo quasi mai materiale originale in italiano).Non devi dispsiacerti, queste discussioni sono molto interessanti e sono linfa vitale per la lista, come è successo già in passato quando è emerso qualsiasi considerazione nuova su termini usati nelle traduzioni. Non è che perché uun termine sia stato usato in passato non si debba riconsiderarlo, se si può migliorare perchè non provarci? :D Tra l'altro, personalmente ho apprezzato la tua chiarezza e costruttività nell'esporre le tue argomentazioni. Tornando al tema, anch'io concordo con l'uso di "non libero" senza trattino, perché di solito tendo a preferire termini di uso comune e non facenti pensare a qualcosa di "tecnico", a meno di non esservi costretto, per la maggiore possibilità di diffusione anche tra non informatici. Credo che già la negazione sia sufficiente, non occorre accentuarla con un trattino. Stavo pensando anche al fatto che già l'uso di "non-free" mi sembra una costruzione anomala in inglese, perché il "non" viene usato davanti alla parole che si vuol negare unito a formarne una unica, come es. in "nonsense". Ora come ora non mi vengono in mente altre parole inglesi in cui vi sia una costruzione col trattino usando "non" e non "not", solo per curiosità voi le conoscete? luca |
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