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Re: [www-it-traduzioni] Revisioni di "GNU/Linux FAQ" e "License recommen


From: Giorgio Padrin
Subject: Re: [www-it-traduzioni] Revisioni di "GNU/Linux FAQ" e "License recommendations"
Date: Sat, 27 Dec 2014 18:38:25 +0100
User-agent: Notmuch/0.17 (http://notmuchmail.org) Emacs/23.3.3 (x86_64-pc-linux-gnu)

Fabio Pesari <address@hidden> writes:

Bel messaggio di posta.

> Io ho linkato quel post perché qualcuno ha preso la briga di ricercare 
> l'uso della parola a livello storico, scientifico e letterario, non in 
> quanto risorsa da prendere alla lettera.

Sì, certo, avevo capito.

> Il tuo discorso si potrebbe 
> applicare a qualsiasi campo...per esempio, nella programmazione perché 
> usare linguaggi matematicamente corretti come Haskell quando si possono 
> ottenere gli stessi risultati con PHP? I formalismi ci sono ovunque.

Non intendevo questo, non è questione di più corretto o più impreciso o
formale. E' piuttosto questione che una lingua è una bestia
completamente diversa da un linguaggio per computer. Non sto parlando di
un uso più impreciso della lingua, ma al contrario dell'uso più idoneo e consono
della lingua, consapevoli della bestia che è. 

> Il problema principalmente sorge per via dell'anglicizzazione 
> dell'italiano...ci sono molti italiani che pensano in inglese e scrivono 
> in italiano

In diversi casi è semplice pigrizia e pappagallaggine.

Ma consistente è una parola composta latina,
con-sisto, sisto è rafforzato di sto, non viene dall'inglese, che poi
lo usino anche gli inglesi, va bene.

> Per me consistente va bene perché è oramai parte dell'italiano comune e 
> non c'è una grande differenza a livello logico.

> Anzi, a detta del dizionario Treccani [...]
> Il significato matematico di entrambi parla chiaramente.

Essì, infatti.

> Non sono un esperto di etimologia o linguistica ma penso che io 
> personalmente ho abbastanza informazioni per concludere che coerente e 
> consistente possano essere usati intercambiabilmente con la certezza di 
> non commettere un errore di tipo logico.

Penso anch'io.

>alla fine concordo con Giorgio, 
> la lingua che parliamo fondamentalmente richiede un approccio pratico e 

Direi consono. Non puoi tagliare il mondo a parole.

Il mondo non è un computer, e nemmeno le persone.

giorgio

-- 
Giorgio Padrin
address@hidden



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